Metro Napoli

il futuro della mobilità urbana è già realtà.

La prima metro d’Italia

Napoli, la prima città d’Italia a possedere una metropolitana

Proprio così, la prima metropolitana d’Italia nacque nella culla della città di Partenope, Napoli. il suo nome è Ferrovia Cumana, costruita da imprenditori belgi con sede a Bruxelles, che avevano già in gestione “Ferrovie Nord di Milano”. A questa società fu affidato l’incarico della costruzione della “Ferrovia Cumana”. L’idea della Cumana, quindi, si dimostra un mezzo di trasporto comodo ed utile, favorendo non solo ai cittadini, ma anche al turismo balneare. I napoletani quindi, possono definirsi precursori di un’epoca moderna.

Perché utilizzare i mezzi pubblici?

Guida rapida per gli spostamenti a Napoli

Il centro di Napoli si gira comodamente a piedi, ma a volte si può avere la necessità di dover prendere i mezzi per spostarsi da un punto all’altro della città. Girare in automobile in città è spesso sconsigliato perché il traffico è molto sostenuto, si inquina molto, e la città essendo molto popolata, si ha difficoltà a trovare parcheggio. Molte e diverse zone del centro sono a traffico limitato. Utilizzare i mezzi pubblici, quindi, si rivela una soluzione valida ed economica, anche se la rete del trasporto pubblico è affidata a tre aziende, per cui bisogna porre attenzione alla compagnia con cui si sta viaggiando e acquistare il biglietto corretto. La rete del trasporto pubblico locale è composta da autobus, tram, filobus, metropolitana e funicolare. Infine, in questi ultimi anni si stanno diffondendo sempre più i servizi di car sharing e bike sharing. La principale azienda di trasporti, è l’ANM (Azienda Napoletana Mobilità) che gestisce due linee della metropolitana 1 e 6, quattro linee funicolari (Chiaia, Montesanto, Centrale e Mergellina) e l’intero servizio di autobus, comprensivo di tram e filobus. La rete è molto estesa su tutto il territorio e comprende più di 80 linee tra urbane, suburbane e notturne. Purtroppo c’è da sottolineare che essendo il traffico di Napoli molto congestionato, la maggior parte degli  autobus si trovano spesso in ritardo, ma rimane comunque la miglior soluzione per spostarsi nella grande città Partenopea.

La Circumvesuviana

Treno della Circumvesuviana

La Ferrovia Circumvesuviana di Napoli, è una delle principali arterie del trasporto pubblico nell’area vesuviana, inaugurata nel 1884 con la sola linea Napoli – Baiano, passante per Nola, ad opera della società Chemin de fer Naples-Nola-Baiano et extensions.

Dagli anni ’70 in poi la ferrovia ha subito vari ammodernamenti, fino al 1985 quando iniziarono i lavori per la linea Pomigliano D’Arco – Scisciano, sotto i fondi stanziati dalla Regione Campania a cui fu affidata in gestione commissariale la rete della Circumvesuviana. La nuova tratta fu completata solo nel 1997.

Nel corso della fine degli anni ’90 e dei primi anni del 2000, la rete ha subito altri ammodernamenti con l’introduzione di nuove fermate. Nel 2012 l’azienda viene incorporata dall’EAV(Ente Autonomo Volturno).

La Funicolare

Funicolare di Napoli fermata ”Montesanto”

Conoscete la famosissima canzone ”Funiculì Funiculà” che portò Napoli in tutto il mondo? Ecco, era dedicata proprio alla Funicolare di Napoli. Il testo infatti fu ispirato dall’inaugurazione della prima funicolare del Vesuvio, costruita nel 1879, per raggiungere la cima del Vesuvio. Servizio di trasporto sostenibile per eccellenza, da oltre cento anni la trazione a fune collega il centro cittadino alla zona collinare, assecondando la particolare configurazione orografica della città.
Complessivamente le quattro funicolari servono 16 stazionie trasportano circa 60mila passeggeri al giorno, svolgendo un ruolo strategico nel sistema complessivo della mobilità cittadina. 
Pulizia, comfort e rapidità sono i punti di forza del mezzo di trasporto preferito da napoletani e turisti che la utilizzano per raggiungere i principali siti di interesse storico e culturale della città. Gli edifici che ospitano gli impianti si caratterizzano per l’elegante architettura liberty.

Rete metropolitana e tratte ferroviarie

Mappa metropolitana di Napoli

La metropolitana di Napoli è una rete di linee metropolitane a servizio della città di Napoli. È costituita da due linee integrate in una più ampia rete di servizi su ferro aventi origini e caratteristiche diverse, contraddistinti in alcuni documenti di pianificazione da un sistema di numerazione comune.

È composta da due linee: la linea 1, di tipo tradizionale o pesante, e la linea 6, una metropolitana leggera progettata inizialmente come Linea Tranviaria Rapida, entrambe gestite dall’Azienda Napoletana Mobilità (ANM), società del comune di Napoli.La linea 6 è attualmente senza traffico per consentire la sua estensione fino a Municipio, futuro interscambio con la linea 1.

La rete risulta a sua volta interconnessa al più vasto servizio ferroviario metropolitano di Napoli: tale sistema è caratterizzato da un sistema di numerazione condiviso, tariffazione integrata e vari nodi di interscambio. In particolare, la linea 1 interseca sia la linea 2 (operata da Trenitalia), sia le linee della Circumvesuviana e la linea Napoli-Giugliano-Aversa.

È la terza rete metropolitana più estesa d’Italia, preceduta da quella di Milano e quella di Roma.

L’inizio dei cantieri

La lunga storia della linea 1, detta originariamente «metropolitana collinare», ha origine nel 1963, quando venne proposto un collegamento su rotaia tra il Vomero e il centro della città, non essendo le tre funicolari più in grado di soddisfare la domanda.[10]

Si iniziò quindi a discutere su eventuali altre soluzioni oltre la funicolare. Tra i vari progetti proposti, si annovera quello di una ferrovia a cremagliera che avrebbe dovuto collegare piazza Bovio e i Colli Aminei passando per la stazione di Montesanto. Questa proposta diede luogo a numerose polemiche; si evidenziarono soprattutto le limitazioni che comportava questo mezzo di trasporto in termini di velocità, manutenzione e capacità. Si decise quindi di abbandonare la «ruota dentata» e si deliberò che la metropolitana si costruisse con sistema tradizionale su ruote di ferro, oppure applicando il sistema «su gomma», già sperimentato su varie linee della metropolitana di Parigi.

Dopo numerose discussioni, il progetto della metrò collinare venne approvato e alla fine degli anni sessanta si passò alla canterizzazione di varie piazze del Vomero.

I lavori subirono tuttavia una battuta d’arresto il 23 novembre 1980, quando Napoli fu colpita dal terremoto dell’irpina. Si rese infatti necessario l’adeguamento della progettazione alle nuove norme antisismiche appena emanate e soprattutto, prima di riattivare gli scavi, bisognava riconsolidare gli edifici soprastanti la linea.

I lavori furono bloccati nel 1983 per mancanza di fondi e l’anno successivo il Comune accese i mutui per la realizzazione dell’opera. Altri problemi afflissero la linea, come il fenomeno dell’abusivismo edilizio (che comportò la revisione del tracciato stesso) e lo sminamento dell’Arenella e dei Colli Aminei, due zone interessate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Solo nel marzo del 1993, dopo tredici anni di lavori, entrò in funzione la prima tratta Vanvitelli-Colli Aminei, seguita nel 1995 dal prolungamento fino a Piscinola.

Metropolitana dell’Arte

Fermata “Università”

Le stazioni dell’arte sono un complesso artistico-funzionale, composto da quindici fermate della metropolitana di Napoli, in cui è stata prestata particolare attenzione a rendere gli ambienti belli, confortevoli ed efficienti. La finalità principale è di combinare la fruizione del trasporto pubblico con l’esposizione degli utenti allarte contemporanea, allo scopo di favorirne la conoscenza e diffusione. La finalità secondaria è di riqualificare vaste aree del tessuto urbano e fungere da elemento motore per la realizzazione di nuove costruzioni che assumano il ruolo di luoghi focali della città di Napoli.

Le stazioni, distribuite lungo la linea 1 e 6 della rete, accolgono circa duecento opere d’arte realizzate da più di novanta autori di fama internazionale e da alcuni giovani architetti locali, elemento, questo, distintivo dell’intervento urbanistico-funzionale che ha avuto la diretta conseguenza di combinare nelle stazioni differenti stili artistici. Tale complesso urbanistico, tuttora in fase di espansione attraverso la costruzione di nuove stazioni, ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale.

La metropolitana di Napoli, oggi, la più bella d’Europa

La fermata metropolitana più bella d’Europa

L’arte non si trova solo in superficie, ma anche nel sottosuolo, in contesti solitamente grigi e anonimi dove non ci si aspetterebbe di rimanere sorpresi davanti a spettacolari opere frutto dell’ingegno umano. Luoghi come le stazioni della metropolitana, divenute ormai così familiari per gli abitanti delle grandi città e personalizzate spesso da visionari architetti ed artisti. Ecco, secondo la CNN, quali sono le 12 stazioni della metropolitana più spettacolari del Vecchio Continente. La più bella si trova proprio in Italia. Inaugurata nel 2012, la stazione di Toledo sfida la sua profondità -50 metri, una delle maggiori di Napoli- con un design ispirato all’acqua e alla luce. Un lavoro chiamato “Light Panels” di Robert Wilson illumina il corridoio che conduce alla metro. Questa incredibile stazione è in buona compagnia in città: fa infatti parte della rete di stazioni della metro artistiche partenopee.

La metropolitana di Napoli ai tempi del fascismo

Molte persone, ad oggi, continuano a contrastare questa tesi, affermando che in realtà, la prima metropolitana di Napoli nacque in epoca fascista. Ciò è dovuto all’ attribuzione della prima corsa ferroviaria sotterranea a Napoli, oggi conosciuta come Linea 2, che faceva parte della Direttissima Roma-Napoli. Altri ancora preferiscono attribuire a Roma la nascita della prima metropolitana d’Italia, quando nel 1955 venne inaugurata la tratta Roma Termini-Eur, percorribile in circa 14 minuti.

Nonostante i fatti storici e le diverse teorie, una cosa si può affermare con sicurezza, la prima vera e propria metropolitana italiana sarà anche quella di Roma, ma in origine è stata idea dei napoletani, che, proprio con la Cumana e la volontà di collegare diversi punti della città anche con tratte sotterranee, hanno reso possibile ciò che ora conosciamo come “metropolitana”.

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